Esperte ed esperti

Expert*innen

Relatori/relatrici invitati/e

Eingeladene Referent*innen

Conférence d'introduction à l'école d'été « Innerromanische Migration und Mehrsprachigkeit » 

L'école d'été inter-romane et plurilingue « Migrazione intraromanza e plurilinguismo - Perspectives pour la recherche, carrière et continuité », qui, entre autres, met l’accent sur le rhéto-roman et le roumain en tant que point fort, suit en quelque sorte une devise de Johannes Kramer, qui a consacré l'une de ses missions à la région ladine dolomitique sous le titre de « Wanderungen an der Sprachgrenze » (randonnées à la frontière linguistique). De ce point de vue, la manifestation peut lui rendre hommage. Johannes Kramer a travaillé toute sa vie sur un pied d'égalité avec les autres scientifiques. Il s'est beaucoup investi dans la promotion de la carrière des romanistes de son entourage - une attitude ou plutôt un chemin que l'on doit également parcourir tl cör dla Val Badia, a San Martin de Tor, en septembre 2024.

Les contributions des experts s'articulent autour ou de manière exemplaire sur les thèmes de la migration et du plurilinguisme, la recherche sur les contacts linguistiques (interférence, transfert, code switching, accommodation linguistique, etc.), sociolinguistique (diglossie/polyglossie, foreigner talk, biographies langagières, attitudes linguistiques), recherche sur l'acquisition du langage (p. ex. acquisition simultanée/consécutive L2/L3 ; langues across the life span) ainsi que recherches sur les langues d'origine (par ex. attrition dans le lexique, la grammaire et en ce qui concerne le modèle Sprache der Nähe – Sprache der Distanz selon Koch/Oesterreicher). Quant aux scientifiques au début de carrière l'accent sera mis sur leurs idées de recherche et sur leurs précieux points de vue, qui seront discutés avec tous les participants.

L'échange interdisciplinaire et inter-roman sera au cœur de cette semaine plurilingue. Une caractéristique essentielle de la population in situ peut ainsi être vécue, sur la base d'une intercompréhension mutuelle : De nombreuses langues sont parlées et comprises, les « maisons européennes de différentes langues » ne seront pas seulement visitées mais on pourra également leur donner vie de façon intense en utilisant toutes les langues en question. Ainsi l'école d'été répond notamment à une exigence essentielle formulée par le Conseil de l'Europe il y a plus de 20 ans.


Romània Migratoria

Il termine ‘Romània’ si riferisce all’insieme dei luoghi e delle regioni in cui si parlano o parlavano (varietà di) lingue romanze (cfr. Krefeld 2020). Forse ispirato da Tagliavini 1959 (almeno in ambito italofono), il termine indica:

(1)   La Romània antica, ossia le regioni romanzofone europee che facevano parte dell’impero romano; si tratta delle varietà romanze che sono nate più o meno nelle aree in cui sono parlate oggi. Esse continuano storicamente il latino dell'antica popolazione romana.

(2)   La Romània nuova, ossia le regioni almeno parzialmente romanzofone in America e in Africa che furono romanizzate sulla scia del colonialismo europeo da persone provenienti dalla Romània antica che parlavano varietà romanze.

(3)   La Romània perduta o submersa, ossia le regioni europee e nordafricane che facevano parte dell’impero romano ma in cui il latino-romanzo fu sostituito da altre lingue.

Tuttavia, questa tipologia va ampliata, perché nessuno dei tre gruppi comprende i numerosi romanzofoni arrivati nell’antica o nella nuova Romània, a partire dal XIX secolo, per via della migrazione di lavoro. Ma sarebbe fuorviante restringere la Romània migratoria a questo gruppo specifico, perché in realtà la Romània in generale è emersa da processi migratori: dall’espansione romana (1), dalla colonizzazione post-medievale (2), dall’invasione di popolazioni non romane (3) e dalla recente migrazione per lavoro. La migrazione è quindi una costante nella storia delle lingue romanze e forse il motore più forte della dinamica variazionale.

La relazione delinea alcuni scenari migratori molto diversi tra loro al fine di mostrare la molteplicità degli effetti linguistici. Innanzitutto, menzioniamo il cambiamento tipologico che separa il latino classico dal latino volgare, sostanzialmente già romanzo. Non sarebbe affatto comprensibile se non si tenesse conto dell’integrazione di tantissimi parlanti di lingue molto diverse in contesti urbani e militari.

Successivamente, osserveremo la diffusione particolare del romanzo nell’Europa sudorientale dove i romanzofoni vivono in un’area molto vasta che si estende dall’Istria al fiume Dnestr senza formare un’area di insediamento coerente. Tra questi rientra anche il grande gruppo dei romeni. La notevole somiglianza di tutte le varietà sudorientali indica la loro origine in un contesto comune e mobile, probabilmente pastorale (cfr. Krefeld 2021).

Inoltre daremo un’occhiata alla spiccata frammentazione geolinguistica che caratterizza la Sardegna. Essa rispecchia varie immigrazioni (e occupazioni) romanze di pisani, aragonesi, genovesi e corsi.

Infine discuteremo la resilienza delle varietà migratorie italiane che pare essere condizionata dal momento storico come dallo status politico e demografico del paese di arrivo. Mentre i dialetti veneti in Brasile sono riusciti a conservarsi bene sin dal tardo Ottocento, in altri contesti, ad es. statunitensi o australiani, già la seconda generazione passava alla lingua nazionale del posto (cioè all’inglese).

Riferimenti bibliografici

Krefeld, Thomas (2020): Einführungsvorlesung Romanische Sprachwissenschaft, in: dh-lehre, München, LMU, https://www.dh-lehre.gwi.uni-muenchen.de/?p=151185&v=5.

Krefeld, Thomas (2021): Die Gesta Hungarorum und das Rumänische: Romania emersa, nec continua, neque submersa, München, LMU, http://www.kit.gwi.uni-muenchen.de/?p=69159.

Tagliavini, Carlo (1959): Le origini delle lingue neolatine. Introduzione alla filologia romanza, Bologna, Pàtron.


Plurilingualism in multilingual communities: joining cognitive and educational perspectives

Many people still think that bilingualism with minority or minoritized languages makes children confused and puts them at a disadvantage at school. Research, in contrast, shows that having more than one language – any languages - can give children and adults not only enhanced cultural awareness but also a range of linguistic, cognitive and social benefits. This should be an incentive for speakers of any minority language to use their language; for migrant families to continue to speak their language at home, with an awareness that this is beneficial to their children’s linguistic and social integration and to their school performance; more generally, to regard multilingualism and language maintenance as an investment for life that can enrich countries and their citizens. However, the presence of these benefits in bilingualism with minority languages crucially depends on positive and supportive attitudes around children and relies on firm community foundations for inter-generational transmission. I will illustrate these facts and show how the our centre Bilingualism Matters  is enabling families, teachers, and policy makers - in Scotland and internationally - to make informed decisions on multilingualism, language learning, and language diversity.

Lingue a contatto in contesti minoritari: metodi, strumenti e possibili implicazioni didattiche


La lezione fornirà un inquadramento sociolinguistico alla tematica del contatto linguistico, focalizzandosi in particolare sulle minoranze linguistiche in Italia. Attraverso un’analisi attenta delle diverse configurazioni di repertorio linguistico e dei diversi fenomeni di contatto linguistico che si possono riscontrare nel parlato si proverà a individuare diverse tipologie di comunità minoritarie, di antico e di nuovo insediamento, semplici e complesse, compatte e diffuse, riconosciute e non riconosciute, eccetera.

La parte applicativa dell’intervento si articolerà in due fasi. In un primo momento verranno presentati e commentati alcuni strumenti finalizzati al rilevamento dei repertori linguistici individuali e comunitari, quali ad esempio il questionario, l’intervista sociolinguistica, il focus group, l’osservazione partecipante, per riflettere sulla loro validità in funzione degli obiettivi di ricerca. In un secondo momento si rifletterà invece sulle possibili applicazioni di questi strumenti nella didattica, sia per sviluppare una maggiore sensibilità verso il plurilinguismo, sia nell’ottica di una riflessione linguistica e metalinguistica che faccia tesoro della pluralità di lingue (e di dialetti) presenti in classe.

Il repertorio linguistico degli studenti della comunità romena nelle scuole di Udine: un’analisi sociolinguistica

 

Il contesto che si vuole descrivere è quello di una particolare area regionale, cioè il Friuli, indicativa di una realtà che nel corso della storia recente è andata radicalmente mutando. Infatti da un territorio che ha contribuito alla storia dell’emigrazione italiana è passato a essere un luogo dove la presenza delle comunità con background migratorio ha assunto aspetti significativi. Nel dettaglio la relazione si focalizza su Udine che da tempo è polo di attrazione per la maggior parte della popolazione immigrata che sceglie la regione come meta.

Dopo aver passato in rassegna analoghe indagini condotte su altri territori urbani, intendiamo intende portare alla luce i risultati di un rilevamento su un campione di studenti della comunità romena nelle scuole di Udine, di cui si analizzano la situazione (socio)linguistica, i repertori, le scelte e gli usi in diversi domini. Il contorno cittadino e l’area contermine rappresentano un fertile terreno di verifica del plurilinguismo in virtù del fatto che permettono di osservare le peculiari riconfigurazioni dei repertori degli studenti in contatto con italiano e soprattutto friulano (lingua di minoranza che gode di uno ottimo status). La relazione intende quindi valorizzare la ricchezza dei repertori linguistici e dimostrare quanto sia decisiva la dimensione plurilingue e pluriculturale nella scuola italiana.

Docenti dei corsi di lingua

Dozentinnen der Sprachkurse

Isabella Marchione

Isabella Marchione è laureata in Scienze della Formazione Primaria presso la Libera Università di Bolzano-sede di Bressanone. Dal 2013 è insegnante di lingua tedesca presso la scuola elementare di Livinallongo del Col di Lana, dove dal 2015 si occupa anche dell’insegnamento della lingua ladina presso la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. Dal 2010 collabora con l’Istitut Cultural Ladin “Cesa de Jan” di Colle S. Lucia, curando progetti linguistici e pubblicazioni in lingua ladina e come responsabile dell’attività didattica del ladino. In passato ha inoltre collaborato al progetto Vocabolar dl ladin leterar del prof. Paul Videsott della Libera Università di Bolzano. Nel quadro della scuola estiva, Isabella Marchione offrirà un corso di ladino grazie al quale i partecipanti conosceranno le basi della varietà di Fodom (Livinallongo del Col di Lana).

Isabella Marchione hat Bildungswissenschaften für den Primarbereich an der Freien Universität Bozen-Standort Brixen studiert. Seit 2013 unterrichtet sie als Deutschlehrerin an der Grundschule in Buchenstein. Zusätzlich unterrichtet sie seit 2015 auch Ladinisch in der Primar- und Sekundarstufe. Außerdem ist sie im ladinischen Kulturinstitut "Cesa de Jan" in Colle S. Lucia tätig, wo sie Referentin für die Sprachdidaktik des Ladinischen ist und an zahlreichen Sprachprojekten und Publikationen in ladinischer Sprache mitarbeitet. In der Vergangenheit hat sie außerdem am Projekt Vocabolar dl ladin leterar von Prof. Paul Videsott der Freien Universität Bozen mitgewirkt. Im Rahmen der Sommerschule wird Isabella Marchione einen Schnupperkurs Ladinisch anbieten, in dem die Teilnehmenden die Möglichkeit haben, die Grundlagen des Fodom (Buchensteinisch) zu lernen. 

Anca Gâță

Anca Gâță ha studiato lingue e letterature francese e inglese all'Università Cuza di Iasi, in Romania. Già docente di lingua francese e inglese presso le scuole superiori e l'Università Dunărea de Jos di Galati, in Romania, dove è stata altresì professoressa di linguistica francese e di traduttologia.

Nell'ambito della sua tesi di dottorato presso l'Università di Bucarest, si è dedicata allo studio del futuro francese e della teoria dell'atto linguistico, specialmente dell'atto di predizione in francese.

Specializzata in didattica delle lingue, è autrice di diversi libri di testo per il francese e l'inglese. Dal 2016 insegna romeno e cultura romena come docente ospite presso l'Università Johannes Gutenberg di Magonza. Nell'ambito della scuola estiva, Anca Gâță offrirà un breve corso di rumeno, in cui i partecipanti avranno l'opportunità di imparare parole, vocabolario e grammatica di base, nonché frasi e formule di uso quotidiano, oltre a conoscere gli aspetti più importanti della cultura rumena.

Anca Gâță hat französische und englische Sprache und Literatur an der Cuza Universität Iasi, Rumänien, studiert und anschließend diese Sprachen am Gymnasium und an der Dunărea de Jos (Untere Donau) Universität - Galati, Rumänien, unterrichtet, an der sie als Universitätsprofessorin für französische Linguistik und Übersetzungswissenschaften tätig war.

Ihre philologische Promotion an der Universität Bukarest befasst sich mit dem französischen Futur und der Sprechakttheorie, hauptsächlich mit dem Akt der Vorhersage im Französischen.

Als Spezialistin für Sprachdidaktik ist sie Autorin mehrerer Lehrbücher für Französisch und Englisch. Seit 2016 unterrichtet sie Rumänisch und rumänische Kultur als Gastlektorin an der Johannes Gutenberg-Universität in Mainz. Im Rahmen der Sommerschule wird Anca Gâță einen Schnupperkurs Rumänisch anbieten, in dem die Teilnehmer*innen die Möglichkeit haben, Alltagswörter, Grundwortschatz und Grammatik sowie alltägliche Redewendungen und Formeln zu erwerben, zusätzlich lernen sie die wichtigsten Aspekte der rumänischen Kultur kennen.


Partecipanti alla tavola rotonda

Teilnehmer*innen der Podiumsdiskussion

Gli aggiornamenti saranno disponibili a breve.

In Kürze werden weitere Informationen verfügbar sein.